Inclusione
Ad oggi, il termine “integrazione” scolastica è stato ormai racchiuso e sostituito dal termine “inclusione”: intendendo con questo il processo attraverso il quale il contesto scuola, attraverso i suoi diversi protagonisti (organizzazione scolastica, studenti, insegnanti, famiglia, territorio) assume le caratteristiche di un ambiente che risponde ai bisogni di tutti i bambini e in particolare dei bambini con bisogni speciali.
E’ infatti attraverso il lavoro sui contesti, e non soltanto sui singoli individui, che si promuove la partecipazione sociale e il coinvolgimento delle persone in difficoltà, nonostante i loro specifici problemi, come viene specificato anche dall’I.C.F., (Classificazione Internazionale del funzionamento e delle disabilità), proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (2000). La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità approvata nel 2007,ha ufficializzato anche per lo sviluppo sociale, la nuova parola d’ordine: inclusione
In trent’anni di integrazione scolastica degli alunni con disabilità all’interno delle scuole regolari, tante sono state le esperienze svolte, tante le prassi e le strategie didattiche utilizzate, e chi lavora nella scuola da anni può sicuramente essere testimone dei grandi passaggi che nel corso del tempo sono stati fatti.
Ma allo stato attuale, ancora qualcosa manca per il raggiungimento di un processo di integrazione di qualità: un pensiero più costruttivo e condiviso tra i diversi agenti all’interno dei contesti scolastici, che determini la creazione di ambienti accoglienti e facilitanti le diversità, attraverso buone strategie educativo-didattiche, che possano contribuire fortemente allo sviluppo e alla crescita cognitiva e psicosociale dei bambini in situazioni di difficoltà.